The pressure got my head in knots

Declan x Taylor || caffetteria

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    Declan Frederick Hollinghsworth
    Declan raggiunse Taylor con una piccola corsetta quando lo vide in fila alla caffetteria. Batté appena la mano sulla sua spalla e gli si mise di fianco, mormorando un solo
    ❝ Vero che mi offri la colazione? ❞ gli occhi che brillavano e la voce calda e leggermente rauca.
    Si conoscevano già da tempo e quindi il guardiano sapeva perfettamente di potersi concedere certi modi di fare con lui.
    ❝ Ho voglia di cappuccino caldo, brioche al cioccolato, succo di arancia e, perché no, anche un cookies. ❞ iniziò a elencare tutto ciò che desiderava per colazione e che, quindi, avrebbe dovuto pagare Taylor per lui e si allungò ancora di più contro di lui. ❝ Tanto so bene come farmi sdebitare, non credi? ❞ e a quella domanda cercò di guardarlo negli occhi per potergli indirizzare il suo miglior sguardo malandrino, le lingua che saettava sulle labbra ormai secche.
    Poi tornò tranquillo al suo fianco, aspettando pazientemente che fosse il loro turno.

    Erano finiti a letto più di una volta e a Declan quel legame piaceva parecchio. La possibilità di potersi lasciar andare e far scivolare via lo stress tramite il corpo - che, diciamocelo, era veramente un bel corpo - dell'altro era ciò che gli serviva per non impazzire nella sua vita fatta di responsabilità e ansie.
    Non aveva ancora trovato il suo Protetto e per quanto, all'inizio, aveva persino creduto che potesse esserci qualche errore nel suo tatuaggio e che quindi potesse essere Taylor stesso il suo metaumano, in poco tempo aveva compreso con profonda delusione che no. Non era così. Nessun errore. Non era neppure Taylor.
    Sembrava che in quella dannata scuola non ci fosse il suo metaumano e, spesso e volentieri, quella sensazione di impotenza mista al dolore di sentirsi inadeguato come guardiano, lo portava a desiderare di nascondere i suoi pensieri in altro.
    ❝ In più oggi ti va di allenarti con me? ❞ chiese, indeciso se parlargli dell'ultimo incarico ricevuto dalla rete e in cui aveva rischiato. Doveva diventare più veloce e flessibile, ma nonostante le ore buttate a "sputare" sudore e sangue, era ancora fermo lì. Rigido, lento, non abbastanza.

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    *adoro insultare i miei stessi pg DEHEHEHE
     
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    Taylor Kaycen Zakar
    Taylor era leggermente distratto oggi, non aveva dormito un granché la notte precedente e questa mattina pareva fare un po' tutto a rallentatore, anche adesso che era li in coda in attesa aveva già provato a decidere due volte cosa mangiare e bere e già l'aveva dimenticato, maledizione doveva svegliarsi.Una mano sulla sua spalla lo fece sobbalzare leggermente, ma voltandosi e vedendo il viso di Declan la sua espressione si addolcì trasformandosi in un sorriso. Ecco dove si è cacciato quello scapestrato di Declan.. fatto le ore piccole ieri notte ?

    Vero che mi offri la colazione?"Ah, certo, Taylor, sarai il mio eroe della colazione oggi?" scherzò Taylor prendendolo in giro imitandolo, il suo tono di voce caldo e sarcastico. Perché questa frase mi suona estremamente familiare ? concluse sospirando e sorridendogli prima di ascoltare cosa volesse mangiare.
    La lista di desideri di Declan per la colazione era più lunga della sua lista della spesa, e Taylor alzò un sopracciglio con un'espressione esageratamente sorpresa. Cappuccino, brioche al cioccolato, succo di arancia e cookies? Ma ti stanno affamando ? Qualcuno non ti lascia mangiare ? Devo chiamare la polizia ? No perché questo ordine me lo aspetto da una persona che ha passato le ultime 24 ore a digiuno aggiunse scherzando tanto per punzecchiarlo

    Il contatto fisico tra loro era così naturale che sembrava una coreografia ben orchestrata. Avevano una certa storia condivisa che rendeva ogni gesto, ogni battuta, carica di un'intimità e familiarità che solo loro due potevano capire. Niente di romantico, era solo puro divertimento senza pensieri e senza storie o dramma.

    Le parole del ragazzo fecero brillare leggermente gli occhi di Taylor di un'ombra di malizia. Ah è così adesso, sono diventato il tuo breakfast daddy, me ne ricorderò aggiunse con un sorriso mezzo divertito dalla prospettiva.

    Poi, la richiesta di allenarsi. Sorrise di nuovo, osservando l'esitazione nei modi di Declan. Oh, l'allenamento. Certo, posso essere anche il tuo personal trainer. Ovvio per la giusta cifra no ? Aggiungerai anche quella al conto da saldare più tardi ?" aggiunse Taylor in tono provocatorio mantenendo un contatto tra le loro braccia. Non erano tipi da prendersi per mano in pubblico scambiarsi baci ed effusioni più di tanto ma questi piccoli momenti di contatto, o una mano sulla spalla o sulla gamba per lui erano comunque di conforto, facevano sentire la presenza del ragazzo. Arrivò il loro turno e Taylor ordinò tutto quello richiesto da Declan e in più per lui un te verde, una brioches. Pagò e si spostarono su un tavolino libero in attesa che portassero il loro ordine Ti vedo sempre un po' strano in questi giorni, di fretta e strano... più del solito ecco aggiunse Taylor, genuinamente preoccupato di vederlo in quella condizione

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    Declan Frederick Hollinghsworth
    Declan non aveva potuto fare a meno di ridacchiare alle risposte di Taylor. Il loro rapporto era così consolidato che sapeva perfettamente come interpretare ogni singolo tono di voce dell’altro, dal sarcastico a quello che sembrava vibrare direttamente nel fondo della sua gola e che, doveva ammetterlo, gli rendeva difficile non eccitarsi.
    ❝ Sai perfettamente che saprei ripagarti più che adeguatamente, daddy. ❞ mugugnò direttamente nel suo orecchio dopo essersi spinto ad allungarsi verso di lui al punto tale da poterlo fare. Sospirò prima di lasciargli una singola e velocissima leccata proprio lì, sul suo lobo sinistro e tornare poi, con una finta espressione di innocenza, al suo fianco.

    Aspettò di essere seduto al tavolino, con i loro ordini già espressi alla barista, prima di rispondere al resto delle parole pronunciate dall’altro ragazzo. Prima, però, lo contemplò in silenzio per qualche secondo, fuoriuscendone subito dopo con un ❝ Certo che sei davvero bello persino da appena svegliato. ❞ detto senza nessun secondo fine. Declan non si sarebbe mai innamorato di Taylor, così come era vero il contrario. Lo sapeva lui e lo sapeva l’altro, per questo la loro relazione funzionava così bene. Entrambi si usavano per i loro bisogni portando, però, la loro amicizia a migliorare divenendo, ogni giorno di più, sempre più importante.
    ❝ Non mi sta affamando nessuno, ma devo ammettere che ultimamente gli allenamenti sono più duri del solito. Sto… cercando di diventare più forte, senza però riuscirci. ❞ ammise distogliendo lo sguardo da lui, puntandolo chissà dove intorno a loro, senza soffermarsi davvero su nessuna faccia. ❝ E quindi, mio personale daddy… ❞ calcò palesemente il tono su quella parola, intento a stuzzicare Taylor come amava fare da… sempre ❝ … ho davvero bisogno del tuo aiuto. Mi rendo conto di avere bisogno di un compagno che mi sproni a diventare più di quello che sono. Più forte. Più veloce. Più stabile. L’ultima missione è andata… non come previsto. ❞ terminò con la voce che andava sempre più abbassandosi fino a quasi scomparire del tutto.
    Non perché non volesse parlarne con l’amico. L’altro era sempre stata una persona fidata per lui, ma più che altro perché se ne vergognava. Terribilmente.

    Sbuffò sollevando poi lo sguardo di nuovo su di lui, il suo solito sorriso sghembo sulle labbra e quell’espressione da adorabile e arrogante mascalzone. ❝ Ma dimmi la verità, ti piace quando ti chiamo daddyyyyyy? ❞ chiese per riportare l’atmosfera a una più tranquilla e spensierata, proprio ciò che preferiva.
    Una specie di distrazione, forse perché non voleva farsi vedere dall'altro più debole di quanto già non fosse.
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    Taylor Kaycen Zakar

    ---- Un brivido scese lungo la schiena di Tyler quando sentii Declan allungarsi per sussurrargli all'orecchio quella frase e gli uscì un sorriso che si trasformò in una smorfia di stupore quando il ragazzo si spinse fino a lasciare una leccata sul lobo, si voltò divertito a fissarlo con una faccia sorpresa Declan hollinghsworth, sei una continua sorpresa, e levati quell'espressione innocente dalla faccia, tutto sei fuorché un povero agnellino.... senza vergogna continuò poi divertito. Mentre si spostarono verso il tavolo, poco dopo essersi seduti se ne esordì con un altra frase delle sue a cui Tyler prontamente rispose poco serio come al solito. Grazie, ma come hai detto tu sono sempre bello, appena sveglio, così come dopo l'intera giornata e anche dopo un lunghissimo allenamento disse con un mezzo sorriso per prenderlo in giro. La conversazione si abbassò di tono quando mi spiegò il perchè del compagno di allenamento, si vedeva che ci teneva davvero davvero tanto, per lui fallire era sempre una cosa di cui vergognarsi. Sapeva della missione, era un telepate, non ci vuole molto a capire che sapeva sempre un po 'tutto di tutti. Francamente Declan trovo che ti fai sempre carico di una aspettativa quasi inarrivabile... anche se migliorerai non sarà mai abbastanza per te... non c'è niente di male nel fallire ogni tanto e imaprare da propri errori dissi sfiorandogli la mano sotto al tavolo e fissandolo negli occhi. Sai cosa succede agli atleti che come te cercano sempre costantemente di migliorare e migliorare a qualsiasi costo ? Si spezzano alla fine, non hai idea di quante volte crollino alla fine sotto la pressione e non voglio succeda anche a te continuò tutto d'un fiato, forse non gli avrebbe fatto piacere sentirselo dire, ma meglio da lui, che sapeva quanto tenevo al ragazzo e che le sue parole erano oneste che piuttosto dette da qualcun'altro senza nessuna relazione con lui. Tornò poi a sorridere alle parole del ragazzo. Francamente non molto, mi fa sentire come una specie di bancomat più che altro, avessi l'età giusta e con la giusta differenza d'età forse mi farebbe un effetto diverso continuò Tyler divertito, in effetti era fin troppo presto per farsi chiamare daddy, specialmente dal ragazzo che aveva solo due anni in meno di lui

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    Declan Frederick Hollinghsworth
    Lasciò perdere le provocazioni ai danni del “povero” Tyler mentre, finalmente, iniziava ad affondare i denti nel suo ordine, masticando velocemente la brioche, inghiottendone i pezzi voracemente.
    ❝ Mph… io non ho aspettative inarrivabili. Mi conosci, no? ❞ e qui, nonostante cercasse di non perdere di vista il vero soggetto di quella discussione, non poté fare a meno di guardarlo maliziosamente.
    ❝ Hai ben visto il mio corpo, sai bene a cosa potrei arrivare. Ci voglio solo… arrivare. Non mi sembra così strano volerlo fare. Non mi sembra assurdo. Sono un guardino e non un ho ancora trovato il mio protetto… e se non lo trovassi mai solo perché sono… ❞ un fallito. Ma non riuscì a completare la frase e preferì dunque distogliere l’attenzione dell’amico (e compagno di lenzuola) di sempre e riportarla sul suo tanto adorato cappuccino.
    Lo gustò per qualche altro minuto in completo silenzio prima di spostare lo sguardo di nuovo sull’altro ragazzo. Non nascondeva quanto lo trovasse bello. Era uno dei motivi che li aveva portati a dormire insieme, dopotutto. Declan non si faceva troppi problemi.
    Se voleva qualcosa perché la considerava di suo gradimento, semplicemente cercava di prendersela.

    ❝ Non sei in ansia anche tu? Anche tu non… hai un guardino tutto tuo, no? Possibile che non ti senti come se il mondo stesse andando avanti troppo velocemente e tu continuassi a rimanere indietro? O forse per voi metaumani la questione è diversa e non sentite la pressione che sentiamo noi guardiani nel non sapere dove sia… colui o colei che dovremmo guidare, proteggere… aiutare. ❞ amare.
    Portò la mano a scompigliarsi i capelli in un gesto nervoso, una specie di tic che si impossessava di lui quando lo stress si alzava troppo nel suo sistema nervoso.
    ❝ Ma sì, meglio parlare di quanto non c’entri l’età nell’essere daddy o meno? ❞ tentò di cambiare nuovamente argomento perché, almeno in parte, c’era sempre quella nota di puro imbarazzo nel rivelare quanto profondamente si sentisse a disagio con se stesso. Nel farlo andò a stringere quella stessa mano con cui Taylor aveva sfiorato la propria sotto al tavolo. La stretta fu forte e decisa mentre gli occhi di Declan non lasciavano quelli di Taylor neppure per un secondo.
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    Taylor Kaycen Zakar

    Taylor osservò Declan, ascoltando le sue parole cercando di comprendere la tensione sottostante. Si prese un momento prima di rispondere, cercando di scegliere le parole giuste. Sapeva bene anche senza leggere i pensieri del ragazzo quando fosse ossessionato dal suo dovere di guardiano e quanto non aver trovato ancora un protetto lo disturbasse.
    Declan, cominciò Taylor con calma, capisco quello che stai attraversando. So quanto ti lasci... vuoto non aver ancora trovato il tuo protetto, sicuramente non c'è nulla di sbagliato nel desiderare quel tipo di connessione con qualcuno. Ma la pressione a cui ti stai sottoponendo da solo mi preoccupa... e poi cosa farai una volta trovato ? lo stalkererai notte e giorno, ti nasconderai sotto il suo letto di notte per proteggerlo ? Sono seriamente preoccupato sceglierà di denunciarti per stalking aggiunse in tono sarcastico cercando però di fargli cogliere il messaggio che non poteva continuare a mantenere quest'insana ossessione. Dicod avvero... non sei solo un guardiano se anche ...Declan insomma, cerca di capire cosa vuoi essere all'infuori di guardiano, non puoi basare tutto il resto della tua vita su quello concluse Taylor con un sospiro.

    Non aveva mai pensato a quale fosse il suo sentimento invece sul fatto che forse ci fosse un guardiano anche per lui la fuori da qualche parte. mmm probabilmente come dici tu è diverso... non sento nessun vuoto o mancanza, sono la mia persona e non cambierà certo avendo vicino un guardiano, altra cosa da tenere in considerazione, il tuo protetto probabilmente non sentirà questo rapporto come lo avvertirai tu invece concluse, non voleva essere freddo o altro ma era genuinamente quello che pensava, non si era praticamente mai posto il pensiero.

    Taylor si prese un momento, cercando di trovare le parole giuste per esprimere il suo sostegno. Quindi, niente ansia, ok? Sei una persona fantastica anche senza protetto, e il tuo protetto arriverà quando sarà il momento giusto e sarai un fantastico guardiano se la smetterai di ossessionarti. Nel frattempo, cerca di vivere la tua vita, senza farti sovrastare dalla pressione. E sappi che io sono qui per te, quando vuoi. aggiunsi con un mezzo sorriso, sapevo qual'era il suo vero timore, anche se l'aveva solo pensata praticamente la potenza di quel pensiero mi era esploso nella mente, amore. Pensava che avrebbe poi intrapreso una relazione per forza con quella persona.
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    CITAZIONE (carpe diem ; @ 14/10/2023, 14:39) 
    Declan Frederick Hollinghsworth
    Declan lo ascoltò in silenzio. Continuò a mangiare come per volergli dimostrare di non essere minimamente toccato da tutto ciò, ma in realtà la sua postura, il modo in cui le dita della mano che raccoglieva il cookies tremavano, o anche i suoi pensieri che l'altro avrebbe potuto ascoltare, lo tradivano. Sospirò quando Taylor concluse il suo discorso e si ritrovò a giocherellare con il cucchiaino del cappuccino. ❝ Lo so. So di essere anche Declan, ma non mi sembra mai abbastanza. Cosa ho come... Declan? Ho il mio nome, il mio cognome che mi porta a dover dimostrare di essere... qualcuno che non sono in grado di essere. ❞
    Scosse la testa e cercò di sorridere all'altro seppur si capisse pienamente quanto fosse falso quel sentimento. ❝ Studio psicologia, ma non sono ancora stato capace di comprendere me stesso. ❞ e qui gli scappò una risata molto vera ed onesta.

    ❝ Sai cosa? Ho solo voglia di non pensare più... ❞ allungò una mano verso di lui fino a quando non afferrò un lembo della camicia che l'altro indossava. ❝ Tu sei sempre in grado di farmi dimenticare i miei problemi, quindi perché oggi sembri desideroso di ricordarmeli? Al posto di aiutarmi a lasciarli scivolare via? ❞ domandò a bassa voce, come a volerlo quasi far sentire in colpa per quello che stava provando.
    Eppure, non era colpa di Taylor se non era in grado di ammettere i suoi problemi ad alta voce. Era colpa sua.
    ❝ Anche se trovassi il mio Protetto... ❞ non era sicuro che sarebbe stato in grado di esserci per lui, di difenderlo e il resto. Non come era in quel momento.
    Assurdo. Sarebbe dovuto essere lo scopo ultimo della sua vita, eppure sembrava impossibile ottenerlo.
    La sua vita era così strana... così complicata.
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    Taylor Kaycen Zakar

    Guardò Declan, percependo la lotta interna che traspariva attraverso i gesti e le parole del suo amico. Accettò il silenzio di Declan come un invito a rimanere presente e ascoltare, senza giudicare.

    Taylor notò il tremore nelle dita di Declan e la sincerità dietro la risata. Sappi che per me Declan è abbastanza. Sei giusto così, con le tue sfide e le tue bellezze. Non devi conformarti alle aspettative degli altri. concluse il ragazzo con un sorriso
    Le parole di Declan sulla psicologia e sulla difficoltà di comprendere se stesso suscitarono in Taylor un sorriso comprensivo. Anche gli psicologi hanno bisogno di psicologi, anche siete anche i pazienti peggiori così si dice commentò con un mezzo sorriso.
    Accettò il contatto quando il ragazzo afferrò un lembo della sua camicia, sbuffando leggermente in risposta. Mio dio Declan ma ti senti ? Chi a 21 anni sa già chi sia o cosa farà nella vita ?questo dovrebbe essere il momento per provare, divertirsi, fare cazzate di cui ti pentirai, non passare il tempo a chiederti se sei abbastanza o a prepararti per una ipotetica guerra, non puoi fare di questa follia il centro della tua vita, dev'essere solo una parte, una piccola parte. concluse Taylor
    E riguardo alla sua domande e leggera allusione, prese la mano che toccava la camicia con la sua Non ho problemi a riportarti a letto e a farti dimenticare i tuoi problemi, ma dimenticarli non li farà andare via, voglio solamente tu possa trovare un po' di pace e goderti la vita concluse con un mezzo sorriso, era solo preoccupato per lui e fingere e ignorare il problema non l'avrebbe risolto. Non puoi scappare dai tuoi problemi mio caro, sono molto più veloci e resistenti di te concluse taylor sospirando.
    Non incassò il colpo sul perchè lo stesse tormentando, sapeva non l'avesse detto con cattiveria. con me il senso di colpa non attacca aggiunse divertito per poi tornare serio e concludere la frase che Declan aveva lascito a mezz'aria. Se dovessi trovare il tuo protetto ok... alcune cose cambieranno certo, questo non significa che vivrete entrambi una vita segregata o in costante pericolo, guarda me, ho una vita perfettamente normale, perchè lui non dovrebbe averla ? perchè tu non dovresti averla ? Quindi preoccupati di quello che accadrà solo dopo, per adesso cerca solo di farti meno pare mentali e godertela di più concluse Taylor andando poi a mangiare la brioches che aveva ordinato e a sorseggiare il suo te verde.


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    Declan Frederick Hollinghsworth
    Taylor aveva ragione e Declan si ritrovò spiazzato seppur non sorpreso. L'amico di sempre aveva ogni volta le parole giuste da porgergli affinché tutto il mondo del Guardiano crollasse come un castello di carte alla prima folata di vento. Era in grado di guardargli dentro come nessun altro, di spronarlo, di guidarlo e a volte si era sentito come se i loro ruoli fossero invertiti. Per questo aveva creduto, erroneamente, che ci fosse un errore sul marchio sul suo polso, che avessero sbagliato il nome e che lì sopra ci dovesse essere scritto Taylor. Perché... sembrava così giusto.
    Ma giusto o sbagliato che fosse, eccoli lì, solo un Guardiano e un Metaumano non legati tra di loro da niente di "superiore", solo dalla loro amicizia e dalla voglia, spesso, di rotolare tra le lenzuola insieme.
    ❝ Mi piacerebbe moltissimo poter tornare a letto con te, ma hai ragione. Devo migliorare il mio pensiero o non migliorerò mai il mio corpo. Prima la testa e poi il fisico, giusto? ❞ domandò a bassa voce all'altro ragazzo prima di riempirsi la bocca con il cookies e masticare velocemente. ❝ Certo che forse anche tu avresti dovuto fare psicologia, amico. A volte credo che saresti persino migliore di me! ❞ e qui, finalmente, sorrise davvero.

    Il contatto avvenuto poco prima con la mano di Taylor gli era piaciuto perché, in qualche modo, lo aveva scaldato dentro e Declan si era ritrovato a guardare gli occhi dell'altro per lunghi istanti, in completo silenzio, semplicemente affogandoci dentro. ❝ E tu cosa vorresti trovare? Come Guardiano... intendo. ❞ aveva sospirato l'ultima parte perché, dentro di sé, non riusciva ad allontanare il pensiero che il suo Protetto sarebbe stato il suo grande amore. Lui che ancora non si era mai innamorato di nessuno... perché sarebbe dovuto essere diverso?
    Non si era innamorato neppure di Taylor e... cavolo! Era facile innamorarsi di qualcuno come lui. Eppure, niente!
    ❝ So che sembro una bimbetta di quattro anni a cui leggono le storie delle principesse, ma tu... tu credi nell'amore, quello vero? ❞ eccola lì, la vera domanda che continuava a vorticargli in testa. Eccola lì, la domanda a cui pensava che nessuno avrebbe mai avuto una vera risposta per lui.
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8 replies since 13/10/2023, 13:40   79 views
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